Pietro Francesco Longhi e la Mostra Emozioni di Luce Suono Sentimento presso il Museo dello smalto di Ponte San Pietro (BG) dal 14 dicembre 2019 al 12 gennaio 2020
L’artista Pietro Francesco Longhi espone nell’originale ed unico spazio del Museo dello smalto di Ponte San Pietro, nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee.
Nei quadri dal forte richiamo visivo, soggetti astratti che tendono via via a frantumarsi cercando un mondo etereo ed ultraterreno a cui potersi appigliare, si lasciano ammirare in tutta la loro potenza grazie all’uso di un colore ora opaco, ora lucido e ora brillante.
Non a caso la mostra prende questo titolo: Emozioni di Luce Suono Sentimento. Il pittore vuole portarci a scoprire con sensibile audacia un mondo d’arte dove il visitatore è chiamato a osservare con cura ciò che la luce e i colori riescono a creare sulla tela, ricordando come gli occhi siano uno dei sensi per eccellenza con cui comprendiamo ed entriamo a contatto con la realtà.
Non solo gli occhi sono chiamati a trasformarsi in ottime “lenti” con cui fruire le opere d’arte, ma anche le orecchie che devono ricercare con più attenzione quel suono che l’artista ha racchiuso, celato nelle sue opere. Talvolta è facilmente comprensibile, si nota una chiave di sol, uno spartito, talvolta è più complesso e richiede tempo e contemplazione. D’altronde il suono è il primo medium che noi esseri umani abbiamo per comunicare una volta che siamo nati. Uè, Uè, questo è il nostro primo suono e primo modo per farci sentire e percepire al mondo come essere viventi, che vivono.
Longhi introduce nel titolo Emozioni e Sentimenti per farci avvicinare ad altre tematiche care all’artista di Caprino Bergamasco. Il mondo dei sensi è arricchito da ciò che noi proviamo, dalle nostre emozioni, che non devono essere confuse con i sentimenti. Le une sono frutto di un momento improvviso, sono imprevedibili, prive di raziocinio, sono un’esplosione vera ed autentica di ciò che il nostro Io sente. Gli altri sono l’unione delle emozioni con la consapevolezza che ne abbiamo, sono generati dal nostro cervello, che secondo ragione ci spiega e analizza le emozioni.
L’artista in tal modo invita il visitatore ad usare proprio la sua testa per esplorare questi meandri dell’anima in diverse fasi della sua vita, durante l’Innamoramento, l’Amore Maturoe l’Amore Quantico. In altre opere come il trittico Cosmogonie, con dotti riferimenti letterari e artistici alla tradizione italiana, è un salto nel nero vuoto da cui si dipana, cresce, si sviluppa un mondo intriso di colori, linee geometriche rette e sinuose, che conferiscono la fiamma della vita.
La prima e ultima opera che, simbolicamente, è stata collocata all’ingresso della mostra è Siamo pietre proprio per sottolineare come in questo percorso, non solo espositivo, ma anche artistico, si voglia trovare un intreccio sinergico tra vari ambiti disciplinari, sempre con lo sguardo rivolto al mondo filosofico, trascendentale e quantico.
Bravissima!!!!!!!
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